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Channel: la pupa c'ha sonno » auro
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per me sarà così.

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se c’è una cosa che mi indispone nei confronti delle persone (più o meno conosciute, più o meno nella mia comfort zone) è essere chiamata per cognome. ok, esclusi gli ospedali e gli ambulatori.

non che ci sia nulla di male, nel mio cognome, sicuramente ce ne sono di più complicati da indossare e da mettere sul campanello di casa e sul profilo Facebook, o in tempi passati sull’elenco telefonico alla mercé dei ragazzini. e poi il mio cognome nella mia famiglia è destinato probabilmente a sparire con la mia generazione. tutte cugine femmine, noi.

c’è invece un sacco di bene nel mio nome, e nel nick naturale che ne è venuto di conseguenza, con cui praticamente tutti mi chiamano online e offline.
il mio nome è stato scelto con attenzione e cura, incespica morbido sulle erre ma parte rotolando dolce. inoltre di mie coetanee omonime non è facile trovarne (e non è stato facile in passato, anche se è accaduto) nelle compagnie del mare, nelle classi, negli uffici, fra le compagne dei miei amici o fra i colleghi.
sono fortunata, quindi, non c’è alcune necessità di chiamarmi con il cognome per distinguermi nel gruppo. sfido chiunque a trovarne un’altra, a meno che non si sia in una carrozza della storia colma di liceali. non ho vissuto e non vivo soprattutto ora quelle classiche situazioni in cui il cognome aiuta a distinguere le Laura, Francesca, e Valentina (sono sono degli esempi, non abbiatene male, ma sapete perfettamente come funziona).
anche in questo caso, poi, passati i 40 anni la cosa si supera, e le Paola, le Elena o le Sara le caratterizzi con la modulazione del tono della voce, ad esempio, e il buon senso.

nemmeno la mia amica delle elementari, nemmeno quelle dell’adolescenza, età in cui i nomignoli nascono e poi è difficile scrollarseli di dosso, tanto che poi spesso vengono intenzionalmente omologati, mi chiamano per cognome.
molto spesso ancora oggi nonostante Eros Ramazzotti quando mi presento a qualcuno mi sento dire “che bel nome”.
e io rispondo quasi arrossendo, grazie, davvero.
ma adesso ditelo anche a quelli che, di qui o di lì, incuranti della cosa, non lo onorano abbastanza.


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